Un cronista che scava tra carte e documenti per fornire la verità ai suoi lettori è da sempre l’immagine del giornalismo come cane da guardia. Un giornalista che fruga nei bagagli, fra i rottami dell’aereo abbattuto in Ucraina, è una gran brutta figura per il mondo dell’informazione.
È quanto successo a Sky News, emittente britannica di proprietà di Murdoch, costretta a scusarsi con l’opinione pubblica dopo aver mandato in onda il video di un inviato che fruga tra gli oggetti personali delle vittime del disastro aereo.
Il filmato è andato in onda domenica e il giornalista, Colin Brazier – che nelle riprese ammette candidamente «Penso che veramente non dovremmo fare tutto questo» -, è stato oggetto di grandi critiche.
«Questo è un momento terribile per il giornalismo» – avrebbe affermato un collega di Brazier, dai microfoni della radio Bbc.
È vero: è davvero un brutto momento per il mondo dell’informazione. Anche in questo caso.
Ci sono le interferenze sulla scena del crimine, certo; c’è la poca sensibilità morale ed etica di un giornalista e/o della testata per cui lavora. Ma – non lo dico per demagogia – c’è poca sensibilità prima di tutto da parte dell’uomo. Prima ancora che giornalisti si è uomini. Ed è assurdo che un uomo finisca a rovistare tra i bagagli di vittime di una tragedia, violando la privacy di persone morte e delle loro famiglie in diretta tv, pur di cercare qualcosa che faccia notizia. E sarebbe ancora più assurdo se un’operazione del genere fosse stata commissionata da una testata giornalistica (un gruppo di persone, non una sola), che poi comunque è corsa a scusarsi, assieme al giornalista, con il mondo intero per ogni offesa causata.
Questo modo di fare informazione appartiene al giornalismo cinico e spietato di qualche vecchia forma di letteratura. L’informazione – in un momento delicato come quello che stiamo attraversando – deve ritrovare credibilità, riconquistare i lettori, riaffermarsi in quanto cane da guardia della società e come lotta seria agli abusi di potere; siamo sicuri che questa sia la strada giusta da intraprendere?
Qui è possibile leggere la notizia riportata dal Fatto Quotidiano e vedere l’agghiacciante filmato andato in onda su Sky News.

Se l’inviato rovista tra i bagagli delle vittime
Latest from giornalismo

Tempi duri per l’informazione, sovrastata e calpestata dalla comunicazione
I tempi cambiano, la comunicazione on line e off line (con la maschera della de-mediatizzazione) imperversa e l’informazione soffre, a prescindere dalla crisi. Accade,

Da DeepSeek al fact-checking: assalto all’informazione?
DeepSeek, fact checking, social network. Negli ultimi tempi il mondo della comunicazione e dell’informazione è finito sempre più spesso sotto i riflettori proprio per

La geografia della “nera” e il fascino del true crime
Avetrana, Circeo, Ponticelli, Cogne, Novi Ligure, Erba, Garlasco, Brembate, Perugia, Arce, Olgiata, la Sapienza, via Poma… La geografia del crimine ha ancora tanti altri

L’obiettività dell’informazione
Vale la pena ri-postare anche qui una foto condivisa ieri da Marino Bartoletti. Ogni commento sarebbe superfluo. Ricordiamocene quando parliamo di obiettività dell’informazione; ricordiamo

Ora i social media manager diventano giornalisti
Sono una donna all’antica e non capisco la presa di posizione di chi sostiene che i social media manager siano giornalisti e – come