Comunicatore? No, influencer
Ero una potenziale influencer e non lo sapevo.
Credo che qualcuno – anche se non ho ben chiaro chi – farebbe ancora in tempo a salvarci.
Vi assicuro che è tutto vero: una università vara l’indirizzo “influencer” per il corso di laurea in Scienze della Comunicazione. E io ancora devo riprendermi. Non si tratta di essere spocchiosi, no. Si tratta forse di essere vecchi e di osservare il passaggio di consegna tra Umberto Eco e Chiara Ferragni (tanto per fare qualche nome).
Per carità, io non voglio sminuire l’influencer però consentitemi di sentirmi un po’ così, come se qualcuno mi avesse rubato una fettina del mio adorato pezzo di carta. Perché la comunicazione, intesa come materia, a me è sempre piaciuta; gli influencer un po’ meno.
Sinceramente la figura dell’influencer non piace molto nemmeno a me. Perché qualcuno dovrebbe influenzare le nostre scelte per il proprio tornaconto?